L’AQUILA – «Ho attraversato posti incantevoli, ma a farmi innamorare è stato Campo Imperatore». È tornata a Brescia pochi giorni fa Cinzia Bonetti, dopo un lungo viaggio a cavallo intorno al Gran Sasso.

Il periplo del massiccio abruzzese in un mese di cavalcate, in groppa all’immancabile cavallo Gringo e con una mula a capezza, Viola. 

Cinzia Bonetti, bresciana, professione restauratrice di mobili, con la passione per i cavalli. È la protagonista di un’impresa faticosa ma memorabile. Incorniciata da mille fotografie di un viaggio di vita, che porterà sempre nel cuore, al fianco dei suoi amati cavalli.

Il giro del Gran Sasso a cavallo in 30 giorni, perché?

«Perché avevo visto alla Fiera dei Cavalli di Verona una presentazione dell’Ippovia del Gran Sasso d’Italia, diversi anni fa. Un percorso che mi ha colpito e che ho desiderato compiere fin da subito. Così il 21 agosto scorso mi sono messa in viaggio».

Il giro del Gran Sasso a cavallo in 30 giorni, perché?

«Perché avevo visto alla Fiera dei Cavalli di Verona una presentazione dell’Ippovia del Gran Sasso d’Italia, diversi anni fa. Un percorso che mi ha colpito e che ho desiderato compiere fin da subito. Così il 21 agosto scorso mi sono messa in viaggio».

“L’ostacolo maggiore è stato il brutto tempo. Soprattutto nelle prime settimane, infatti, ho dovuto contare su ripari di fortuna. Avevo una tenda ma, vista la violenza delle piogge, non sarebbe stato sicuramente il mezzo ideale sotto al quale ripararsi. Alcuni tratti, poi, erano più difficoltosi di altri, tra caratteristiche del terreno e ripidità. La forza di volontà, però, è stata più forte di tutto».

Come si svolgeva la giornata tipo di Cinzia nel corso del giro del Gran Sasso?

«Mi svegliavo presto e facevo una sana colazione. Poi tiravo fuori gli animali dal recinto elettrico e mi mettevo in marcia di buon’ora, fino alle 17,30/18. Molto dipendeva dalle giornate e dai percorsi. Mi orientavo con una cartina».

di Kristin Santucci – Testata Il capoluogo 29 Ottobre 2019